BLOG
Carenza di osso mascellare: le possibili soluzioni
La carenza di osso mascellare – o atrofia ossea mascellare – è una condizione che può complicare l’inserimento degli impianti dentali. Tuttavia, grazie ai progressi nelle tecniche odontoiatriche, oggi è possibile superare queste difficoltà e ottenere risultati estetici e funzionali eccellenti.

In questo articolo vediamo insieme le cause di questa condizione, che può essere legata a vari fattori, come la perdita dei denti, l’uso prolungato di protesi mobili o la malattia parodontale avanzata. Vedremo anche le soluzioni disponibili e i vantaggi di un impianto dentale nell’arcata superiore, realizzato con le diverse tecniche che permettono di superare la carenza o la mancanza di osso mascellare.
Carenza di osso mascellare: le cause possibili
La mancanza di osso mascellare può essere causata da diversi fattori, tra cui:
- Perdita di denti prolungata: la mancanza di stimolazione ossea dovuta all’assenza di denti causa nel tempo un riassorbimento dell’osso. Infatti, in seguito alla perdita dei denti si verifica, il riassorbimento di tutti i tessuti di sostegno dove i denti stessi risiedono. Riassorbimento e atrofia si verificano sia per la mancanza di un solo dente fino alle forme più gravi, quando il paziente diventa totalmente edentulo.
- Malattie parodontali: Le infezioni croniche dei tessuti gengivali possono danneggiare gravemente l’osso di supporto. La parodontite è una patologia cronica di origine batterica che colpisce le gengive e si manifesta con sintomi come sanguinamento, ascessi, alitosi, ipermobilità e perdita dentale.
- Traumi dentali: Incidenti o danni fisici all’arcata superiore possono compromettere la quantità e la qualità dell’osso.
- Condizioni congenite: alcune persone possono avere una conformazione ossea insufficiente o debole sin dalla nascita.
- Tumori della bocca: i carcinomi del cavo orale riguardano i tumori della lingua, del pavimento della bocca, della mucosa delle guance e delle labbra. Questo tipo di patologia può causare una atrofia ossea e dunque una grave difficoltà a inserire gli impianti.
- Atrofia fisiologica dovuta all’invecchiamento. Dai 50 anni d’età circa, in particolare per le donne, la densità ossea si riduce gradualmente con conseguente possibile difficoltà all’inserimento degli impianti nell’arcata superiore.
Carenza di osso mascellare: le tecniche per l’impianto nell’arcata superiore
Nonostante le limitazioni dovute alla carenza di osso, esistono diverse soluzioni innovative per consentire l’inserimento di impianti dentali. Ecco le principali tecniche adottate:
1. Innesto osseo
L’innesto osseo è una procedura chirurgica che prevede l’utilizzo di materiali sintetici per ricostruire e aumentare la quantità di osso mascellare in aree molto circoscritte. Questo metodo richiede un lungo tempo per la guarigione, e purtroppo non sempre si ha la certezza della tenuta successiva dell’impianto. Ragione per cui si tende ora a preferire altre tecniche implantologiche di fronte alla carenza di osso in un paziente.
2. Impianti zigomatici
Quando la carenza ossea è molto significativa, gli impianti zigomatici rappresentano un’alternativa valida. Questi impianti si ancorano direttamente all’osso zigomatico, evitando la necessità di intervenire sull’osso mascellare.
Questo tipo di tecnica implantare è adatta a chi, in mancanza di diversi elementi dentari, ha subito unimportante riassorbimento dell’osso, che rende dunque impossibile l’implantologia endossea tradizionale.
Una caratteristica degli impianti zigomatici è che sono più lunghi rispetto alle altre tipologie di impianti dentali e vengono inseriti nell’osso zigomatico (cioè della guancia), che per sua conformazione non va mai incontro a riassorbimento.
3. Impianti sottoperiostali o iuxtaossei
Questo tipo di impianto consiste in unastruttura in titanio simile a una griglia che non viene inserita nell’osso, ma viene agganciata all’osso con delle piccole viti anch’esse in titanio di soli 3 mm.
Si tratta di un metodo scelto nei casi in cui il paziente presenti una scarsissima quantità e qualità di osso.
Questo tipo di “impianto a griglia” come a volte viene chiamato, è adatto anche a pazienti con diabete o alle condizioni di patologie che solitamente limitano l’impianto endosseo.
Inoltre non sono necessari innesti o ricostruzioni ossee complesse, con conseguenti tempi di guarigione molto lunghi.
Infine, è spesso possibile inserire la protesi a carico immediato e riabilitare così seduta stante sia la masticazione che il sorriso.
4. Impianti pterigoidei
In una condizione di grave carenza ossea si possono adottare gli impianti pterigoidei, che vengono inseriti molto posteriormente nel mascellare superiore (arcata superiore), a ridosso della giunzione tra osso mascellare, osso palatino e osso sfenoide.
Utilizzati spesso in combinazione con impianti zigomatici, gli impianti pterigoidei riguardano la parte finale posteriore della mascella carente di osso. La tipologia di osso qui è particolarmente dura e resistente, ed è quasi sempre presente, anche in casi di importanti atrofie mascellari. La dicitura “pterigoidei” si riferisce alla porzione di osso che porta il medesimo nome.
Tempi per la procedura
I tempi per il trattamento dipendono dalla tecnica scelta e dalla condizione iniziale dell’osso mascellare. Bisogna precisare che le modalità operative comprendono una fase iniziale di diagnosi approfondita generale e specifica, compresi gli esami radiologici per valutare la densità e la qualità dell’osso e una serie di indagini riguardo alla salute del paziente in modo da prevedere le ricadute a breve e lungo termine del tipo di intervento che si intende adottare.
Detto questo, se la scelta ricade sul carico immediato, l’inserimento immediato della protesi fissa provvisoria avvitata agli impianti avviene dopo appena 24-48 ore dall’intervento chirurgico.
Nel caso di un carico differito (e sempre meno si tende a scegliere questa opzione) il paziente dovrà attendere circa 6 mesi affinché gli impianti si integrino correttamente nell’osso prima di inserire la definitiva. Nel lasso di tempo il paziente inserisce di solito una protesi mobile.
Vantaggi di un impianto con carenza di osso
Gli impianti dentali in casi di carenza grave dell’osso offrono numerosi benefici:
- Funzionalità completa: ovvero il ripristino delle capacità masticatorie, della fonetica e dell’aspetto estetico del paziente.
- Prevenzione della perdita ossea: gli impianti stimolano il tessuto osseo, prevenendo ulteriori riassorbimenti dovuti alla mancanza di denti.
- Maggiore agio e sicurezza di sè: un sorriso completo migliora la fiducia in sé stessi.
La carenza di osso mascellare non è più un ostacolo insormontabile per il posizionamento degli impianti dentali. Grazie a tecniche come i diversi tipi di impianti zigomatici, pterigoidei e iuxtaossei, è possibile ottenere risultati eccellenti in termini di funzionalità ed estetica.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni o vuoi scoprire quale soluzione potrebbe essere la più adatta per te, ti invitiamo a fissare una consulenza con i nostri specialisti.
Investi oggi nel tuo sorriso e in una qualità di vita migliore!